
Sampdoria è vita
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Homer .

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Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | 23 settembre 2008
E’ ammesso, con eccezioni anche pesanti, il trasporto degli animali domestici da compagnia. Le nuove condizioni e limiti stabiliti sono stati resi noti. A titolo gratuito, sia nella prima che nella seconda classe, possono viaggiare cani di piccola taglia, di gatti o di altri piccoli animali domestici da compagnia, racchiusi nell’apposito contenitore, da sistemarsi come bagaglio a mano, il quale deve essere tale da escludere lesioni o danni sia ai viaggiatori che alle vetture.
Mentre non sarà impossibile fare viaggiare gli animali superiore ai 6 chili. Il divieto entrerà in vigore dal prossimo 1 ottobre. L’accompagnatore dell’animale ha l’obbligo di provvedere alla sorveglianza ed è responsabile di tutti i danni eventualmente recati dall’animale stesso.
Il capogruppo regionale di An Gianni Plinio ha chiesto e ottenuto il voto unanime del Consiglio regionale per un ordine del giorno contro il divieto di portare in treno i cani di peso superiore a 6 chilogrammi. L’assemblea impegna la giunta a chiedere interventi sia di Trenitalia sia del ministero dei Trasporti. «È con particolare soddisfazione che rilevo l’unanimità del consiglio regionale - ha affermato Plinio -. Su di esso si è registrato anche un piccolo miracolo e cioè la convergenza di due colleghi solitamente agli antipodi come l’animalista Cristina Morelli ed il cacciatore Francesco Bruzzone. È una disposizione assurda ed inaccettabile che va revocata. Le scadenti condizioni igieniche delle carrozze anche liguri non vanno ascritte alla presenza dei “quattrozampe” bensì alla colpevole negligenza di Trenitalia. Se dovesse passare un siffatto divieto ci troveremmo, tra l’altro, dinnanzi ad una vera e propria istigazione all’abbandono di animali che è una delle azioni più vili e nefande».
Una reale politica di intervento da parte di Trenitalia per assicurare la pulizia dei treni e non un provvedimento che vieti alle persone di trasportare gli animali a bordo dei convogli. È quello che chiede il presidente della provincia di Savona, Marco Bertolotto, in una lettera indirizzata all’amministratore delegato di Trenitalia e al sottosegretario alla salute a proposito del provvedimento che dal primo ottobre vieterà di viaggiare con animali al seguito. «Sedili sporchi, servizi igienici spesso inutilizzabili e altre carenze inaccettabili - si legge nella lettera - non sono certamente dovute alla presenza di animali da compagnia». «Invito invece Trenitalia - prosegue Bertolotto - a non applicare il provvedimento e a intervenire affinché vengano assunte tutte quelle misure per assicurare l’igiene e la salubrità dei treni garantendo la salute degli utenti».
Consultate telefonicamente le Ferrovie dello Stato hanno ribadito che l’attuale regolamento, in rete sul sito ufficiale di Trenitalia, è in vigore e non prevede le indicazioni pubblicate oggi su alcuni organi di stampa. _________________
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Homer .

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Treni vietati ai cani di più di 6 chili
scoppia la protesta animalista
E' polemica feroce contro l'ordine di servizio di Trenitalia con cui si vieta a partire dal 1 ottobre prossimo il trasporto sui treni dei cani di peso superiore ai 6 chili per motivi di infestazione delle carrozze da parassiti
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Roma, 22 settembre 2008 - È "inaccettabile" il limite di 6 kg per i cani che possono viaggiare in treno". In merito all'ordine di servizio di Trenitalia con cui si vieta a partire dal 1 ottobre prossimo il trasporto sui treni dei cani di peso superiore ai 6 chili per motivi di infestazione delle carrozze da parassiti, il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha chiesto oggi un incontro urgente all'Amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano.
"Ritengo il limite di 6 kg per il trasporto in treno dei cani - sottolinea Martini - peraltro previsto all'interno di apposite gabbie, inaccettabile e in contrasto con il diritto alla mobilità di milioni di cittadini italiani possessori di cani. In relazione alla infestazione di parassiti rilevata nei vagoni ritengo che la forte attenzione di Trenitalia al tema della salubrità degli ambienti dove viaggiano i passeggeri sia cosa meritoria e dovuta, ritengo però che i provvedimenti vadano presi nel rispetto e nella salvaguardia dell'interesse di tutti i cittadini e dunque anche dei milioni di persone che posseggono cani di peso superiore ai 6 kg e che vedono nel treno un importante mezzo di trasporto, sicuramente da incentivare".
Il limite introdotto dall'Azienda Trenitalia, secondo la Martini, "va invece nella direzione opposta e ciò potrebbe comportare per l'Azienda la perdita di una rilevante fetta di viaggiatori. I cani di peso inferiore ai 6 kg, dunque animali di piccolissima taglia o cuccioli, costituiscono infatti un numero esiguo perchè la maggior parte dei cani ha un peso medio di circa 10 kg.
Proprio in considerazione delle ricadute che il provvedimento di Trenitalia ha sul diritto alla mobilità dei milioni di cittadini detentori di animali di oltre 6 kg di peso, ho chiesto un incontro urgentissimo all'Amministratore delegato di Trenitalia, dott. Vincenzo Soprano, per rivalutare insieme il contenuto del provvedimento emesso, anche alla luce dei dati in possesso di Trenitalia in materia di trasporto degli animali, e comprendere meglio le vere cause dell'invasione di parassiti.Ritengo che per gli animali viaggiare in treno sia molto meno traumatico e rischioso rispetto al viaggiare in aereo, dove vengono trasportati in gabbie all'interno della stiva, in ambiente pressurizzato, con i rischi che ciò comporta. Inoltre, l'aereo è ancora un mezzo di trasporto costoso e quindi non alla portata di tutti i proprietari di cani. Penso anche ai tantissimi anziani e pensionati che utilizzano il treno per brevissimi viaggi insieme ai loro animali e credo che misure come quelle assunte da Trenitalia possano potenzialmente incentivare il fenomeno dell'abbandono contro il quale il governo è fortemente impegnato".
CONTRO FS PROTESTA DEGLI ANIMALISTI:IN STAZIONE CON CANI
A passeggio in stazione con i cani, soprattutto quelli di taglia medio-grande per i quali i viaggi in treno dal primo ottobre saranno solo un ricordo, un ricorso al Tar e una denuncia contro Trenitalia. Queste le tre iniziative che saranno portate avanti dall'Aidaa, l'associazione italiana difesa animali ed ambiente, per protestare contro la decisione delle Ferrovie dello stato di non far salire i cani che pesano più di sei chili sui treni e fare salire gli altri animali solo in un trasportino e muniti di certificato veterinario per combattere le infestazioni di zecche e pulci.
Un ordine di servizio, quello di Fs, che per l'Aidaa è "assolutamente ridicolo" e che "va contro le più elementari norme di tutela degli animali. Per questo motivo l'associazione lancia tre iniziative di natura legale e di protesta contro una decisione che di fatto, oltre "a creare discriminazione tra i viaggiatori proprietari di cani e di altri animali, aiuterà sensibilmente ad accrescere l'abbandono dei cani specialmente nei mesi estivi". Aidaa impugnerà legalmente davanti al Tar la decisione delle Ferrovie in quanto lesiva dei diritti dei viaggiatori proprietari di animali, e domani mattina presenterà denuncia contro Trenitalia per violazione della legge contro il maltrattamento di animali, per istigazione all'abbandono e maltrattamento di animale.
L'associazione ha già aperto una petizione online con la quale si chiede alle Ferrovie di revocare, prima dell'entrata in vigore, l'ordinanza di divieto di accesso ai treni ai cani di media e grossa taglia che pesano più di sei chili e ha chiamato a raccolta tutti gli amanti ed i proprietari dei cani che domenica 12 ottobre scenderanno in piazza, anzi in stazione, per una giornata nazionale di protesta contro la decisione delle Ferrovie italiane. L'obiettivo è quello di riempire le stazioni ferroviarie d'Italia dalle 10 alle 12 di persone con il cane al seguito, meglio se di 'stazza' robusta. A Milano Centrale, Roma Termini e Firenze Santa Maria Novella, gli amanti dei cani passeggeranno, Fido al seguito, "per protestare contro questa assurda decisione delle ferrovie alla quale - dice il presidente Croce - occorre dire basta ed invece lavorare nella direzione diametralmente opposta".
Inoltre, denuncia l'associazione, le Fs mentre da una parte decidono di vietare l'accesso ai treni ai cani di media e grossa taglia, dall'altra "hanno inviato una multa di 11 euro per interruzione di pubblico servizio alla signora Franca Cavalera di Caronno Pertusella, socia Aidaa che lo scorso 25 luglio era stata vittima di un'abuso opposto rispetto alle decisioni prese dalle ferrovie. In quell'occasione, giorno di sciopero nazionale, la signora Cavalera alla stazione di Roma Termini era stata fatta scendere dall'Eurostar Roma-Milano perchè, pur essendo in possesso del biglietto regolarmente emesso dalle stesse ferrovie, viaggiava sul treno con il proprio cucciolo di Cavalier King chiuso in un marsupio dal quale usciva solo la testolina".
"In poche parole la signora - denuncia l'Aidaa - in giorno di sciopero nazionale, pur avendo pagato il biglietto si era vista buttata giu dal treno in quanto insieme ad un cane di piccola taglia ed ora viene pure multata per avere ritardato la partenza di un treno Eurostar". L'associazione ha deciso di sostenere la signora nel ricorso al giudice di Pace "contro la ingiusta sanzione e per chiedere i danni morali e materiali alle ferrovie".
LAV: MATTEOLI INTERVENGA CONTRO STOP CANI IN TRENO AZIONI DI DISOBBEDIENZA CIVILE PER IL 1° OTTOBRE
"Il ministro Altero Matteoli ha il potere di bloccare l'anacronistica e inutile disposizione annunciata da Trenitalia". La Lav si appella al responsabile del dicastero dei Trasporti perche' bocci la decisione di Trenitalia di vietare, a partire dal 1 ottobre, l'accesso ai treni per i cani che pesano piu' di 6 kg.
"La sporcizia sui convogli e' dovuta alla maleducazione umana e all'inefficienza del servizio di pulizia di Trenitalia- spiega Gianluca Felicetti, presidente Lav- prendersela con i cani serve solo ad acquietare qualche ignorante coscienza".
Per il 1 ottobre la Lav invita quindi i cittadini: "Se non ci sara' un ripensamento, a salire con il proprio cane su un qualsiasi treno e compiere un atto di disobbedienza civile". _________________
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sabryblu amministratore delegato

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Età: 49 Registrato: 21/02/07 12:17 Messaggi: 1505
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ma siamo sicuri che siano i cani ad infestare coi parassiti?
no perchè il mio, così come immagino quelli di altri milioni di possessori di animali, è molto più curato e più "pagante" di un rom che prende il treno a babbo
vabbè lasciamo perdere _________________ ed io
e Lei
e noi un'altra volta con Lei
le mani al cielo
è un Doria stupendo
sento un brivido dentro
si potrebbe trattare di una storia d'amore
voglio cantare per Lei |
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maurise presidente

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Età: 53 Registrato: 21/02/07 12:09 Messaggi: 12797
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Citazione: |
ma siamo sicuri che siano i cani ad infestare coi parassiti?
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Infatti,treni vietati alle trasferte dei piccioni....
scherzi a parte ,penso che siano i zozzoni marocchini e barboni che ci dormono ecc... _________________
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Francis amministratore delegato

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No ragazzi, sono i cani. Le zecche le hanno loro purtroppo, quindi quando sale un cane poi dopo rimangono le zecche... è anche inutile protestare contro le ferrovie di queste cose se i treni vengono pulti e poi appena ripartito ci sale sopra un povero cagnolone infettato dalle zecche... |
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maurise presidente

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Età: 53 Registrato: 21/02/07 12:09 Messaggi: 12797
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Citazione: |
Le zecche le hanno loro purtroppo
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Noh anche noi le trasportiamo checco! _________________
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sabryblu amministratore delegato

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Francis ha scritto: | i treni vengono pulti |
ma quando mai?
e cmq ha ragione mauri, le zecche le hanno anche gli umani, soprattutto quelli che bivaccano nei merdai per terra
ti assicuro che il mio cane è più pulito di un senzatetto che dorme in stazione
ripulissero anche quelle visto che ormai sono dormitori per vagabondi portatori sani di lerciume _________________ ed io
e Lei
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Francis amministratore delegato

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sabryblu ha scritto: | Francis ha scritto: | i treni vengono pulti |
ma quando mai?
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Ti assicuro che i treni vengono puliti, mio padre fa questo lavoro e non è vero che non vengono puliti come spesso fanno credere alla tv, poi può capitare il caso isolato, ma nella maggioranza dei casi il problema è dato dai cani che hanno le zecche (gli uomini non hanno le zecche se non rarissimamente, possono al più avere i pidocchi soprattutto i barboni di cui parli). |
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Homer .

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Comunque le Ferrovie hanno toppato lo stesso...cosa c'entra il peso del cane? Posso portare sul treno un Rottwailler pulitissimo oppure un picher pieno di zecche...
Le zecche possono essere "ospitate anche dall'uomo.
Si trovano nelle aree silvestri e soprattutto nelle radure dei boschi le zecche trovano l'habitat naturale per riprodursi. Sono di dimensioni variabili da 2 a 8 mm di lunghezza; le più grandi sono le femmine adulte (fig. 2). La diffusione sul territorio è detta "pelle di leopardo", cioè vi sono zone infestate separate da zone indenni. Sono resistenti alle condizioni ambientali sfavorevoli (digiuno, freddo, etc.); in genere sono presenti sulle erbe, tra i cespugli e nel sottobosco, in aree abbandonate prive di insediamenti umani stabili.
La malattia di Lyme o Borreliosi di Lyme, è una malattia infettiva causata da un batterio il cui nome è BORRELIA. Questo microrganismo si trova all'interno di alcune zecche e può essere trasmesso all'uomo quando esse si attaccano alla pelle. E' una malattia che, una volta riconosciuta, può essere curata e guarita.
La Borrelia è un microrganismo unicellulare di forma a spirale. Colpisce l'uomo e gli animali. I serbatoi naturali dell'infezione sono principalmente i piccoli roditori e tra questi soprattutto i topi selvatici; anche caprioli, volpi, lepri e merli possono essere portatori di zecche infette. Pare che la Borrelia burgdorferi non provochi manifestazioni morbose negli animali selvatici ma che sia in grado di determinare una forma di Borreliosi di Lyme in alcuni animali domestici (cavalli, bovini e cani) che possono essere ospiti occasionali. Nei boschi, dove convivono i serbatoi naturali dell'infezione e le zecche, si ha pertanto il maggior rischio di contagio per l'uomo. L'epoca in cui è maggiore il pericolo di morso di questi parassiti, nelle nostre zone, è soprattutto da Aprile-Maggio e Settembre-Ottobre. Per cani e gatti è utile un collare anti zecche o un trattamento specifico nei mesi estivi.
Una nuova malattia da zecche: la TBE
(Tick Borne Encephalitis = Encefalite da morso di zecca)
Nel 1994 è stata identificata dal dott.G.Caruso in Provincia di Belluno un'altra malattia trasmessa da zecche: la Encefalite da morso di zecca (TBE: Tick Borne Encephalitis).
Si tratta di una malattia causata da un virus che si trasmette da zecca a zecca per via trans-ovarica. Nell'uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un'infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze.
Ma nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida ad esito invalidante nell'1% dei casi). _________________
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Francis amministratore delegato

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La malattia di Lyme è trasmessa dalla zecca dei boschi non dalla zecca del cane... non fate confusione... la zecca dei boschi è parassita anche dell'uomo mentre la zecca del cane parassita il cane e occasionalmente l'uomo.
Le zecche che sono in città sono le zecche del cane e l'uomo viene parassitato da esse molto di rado.
Gli animali sotto i 6 chili ho sentito che devono ricevere comunque una specie di certificato del veterinario. |
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sabryblu amministratore delegato

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Fran non volevo mettere in dubbio il lavoro di tuo papà, però ammetti che i treni fanno schifo, magari quelli sui quali lavora il tuo papy sono lindi e puliti che ci puoi mangiare in terra!
Francis ha scritto: |
Gli animali sotto i 6 chili ho sentito che devono ricevere comunque una specie di certificato del veterinario. |
quindi per assurdo:
certificato di buona salute da veterinario compiacente-->cane pieno di zecche-->treno infestato
quindi siamo turna punto e a capo
amen, perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi _________________ ed io
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Francis amministratore delegato

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sabryblu ha scritto: | Fran non volevo mettere in dubbio il lavoro di tuo papà, però ammetti che i treni fanno schifo, magari quelli sui quali lavora il tuo papy sono lindi e puliti che ci puoi mangiare in terra!
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Figurati, mio padre fa un lavoro diverso, non pulisce direttamente lui i treni anche se è ferroviere.
Però certe cose me le dice e ci credo.
Il fatto è che il treno viene pulito per quanto possibile una volta che arriva a destinazione per poi ripartire. Ovvio che certe volte il treno rimane fermo in stazione mezzora o 1 ora e quindi non c'è il tempo di fare una disinfestazione fatta per bene. Si limitano a pulire il pulibile e poi il treno riparte. E' ovvio che se c'è salito un cane con le zecche il rischio che la zecca rimanga c'è, ma non esiste un metodo per eliminarla. Quindi limitando l'accesso dei cani si potrebbe già ottenere qualcosa secondo me. Ovvio che il problema non si risolve del tutto perchè c'è sempre il caso che dici tu, ovvero il cane piccolo con le zecche e il certificato falso del veterinario e cose di questo tipo.
Ma un'altra cosa mi preme dirla.
Mettiamo il caso, una tratta Genova-Firenze.
Il treno parte da Genova ripulito dagli addetti di pulizia per quanto è stato possibile pulirlo nel poco tempo che è rimasto fermo.
Io sono convinto che se uno sale mettiamo il caso a Rapallo o La Spezia (per dire due stazioni a casa) il treno è già sporco e fa schifo, e sai perchè? Perchè ci sono stati umani (non cani attenzione, perchè sembra che io ce l'abbia coi cani ma non è cosi!), dicevo ci sono stati umani, uomini e donne, poco educate per usare un eufemismo, che l'hanno già inzozzato da capo ai piedi. Quindi non è questione che il treno è sporco di suo, è questione che la maleducazione della gente certe volte non ha limite.
Io sono stato in Svizzera, lì i treni sono belli e le stazioni curate e pulite. Ma c'è una cultura profondamente diversa dalla nostra e nessuno si sogna di insudiciare.
Quindi, non per difendere le Ferrovie (anche perchè la pulizia non è gestita direttamente dalle Ferrovie ma da aziende esterne) che anche loro potrebbero sicuramente fare di più, ma per far vedere il problema da un'altra ottica. |
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maurise presidente

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Io le poche volte che ho preso il treno ho annusato il tessuto ed è veramente orrido l'odore che ne esce,penso che pulire non vuole dire solo scopare per terra e fare i vetri ma sterilizzare i tessuti visto che è un'ambient epubblico,e questo non viene sicuramente fatto,fidati checco,poi su qulli di prima classe o eleganti come si può dire non lo sò... _________________
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sabryblu amministratore delegato

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ah ma Fran, sul discorso dell'essere maleducati e zozzoni sono d'accordo con te!
l'educazione in italia non esiste, sotto nessun punto di vista _________________ ed io
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Noi italiani siamo tra i popoli più incivili del mondo! Mi vergogno di essere italiano...però cerco di comportarmi sempre in modo civile.
"L'uomo è un mammifero e con la sua intelligenza ha conquistato il mondo, ma ora sta precipitando verso la bestialità. Forse la ragione è solo questa: in fondo, siamo sempre animali. Non sono tanto gli ombelichi a vista e gli uomini con gli orecchini, a sbalordirmi. E' piuttosto il fatto che l'uomo sta perdendo la poesia e la cultura. Senza poesia e senza cultura non c'è bellezza, nè felicità. E a noi non resta che la bestialità, che ci accomuna agli altri animali. Se gli uomini non saranno in grado di riappropiarsi della cultura, si chiuderanno in un mondo di tristezza e inciviltà"
Il maestro Arnoldo Foà, l'Unità, 24 luglio 2008
Per Trenitalia...altra tegola...
Le carrozze rattoppate nell’ospedale dei treni
Solo gli utenti registrati possono vedere i link! Registrati o Entra nel forum! | 25 settembre 2008| Marco Menduni
C’è il pronto soccorso dei treni, sull’ultimo binario della stazione, dove una squadra di emergenza rimette in sesto la porta rotta, la guarnizione saltata, il seggiolino divelto.
Poi c’è l’ospedale: l’officina di Ponte Doria, i grandi capannoni dove i convogli vengono rimessi a nuovo. Ma ormai si è trasformata in una terapia intensiva. Dove un gruppo di 40-45 medici, pardon, tecnici e operai, cerca di prolungare la vita delle carrozze, dei carri merci e dei locomotori applicando le terapie del dottor Victor von Frankenstein. «Sono così malridotti che spesso di due se ne fa uno, nel senso che si usano parti tolte da un vagone per riuscire a rimetterne in sesto un altro». Il risultato è decente. E non va oltre la decenza, ma almeno il paziente supera la convalescenza e torna a viaggiare.
Qui Trenitalia medita di far nascere gli impianti di manutenzione del futuro. E qui l’ingresso è vietatissimo, come ammoniscono i cartelli. Ma entriamo comunque. Proprio qui, dove le squadre faticano per ottenere il meno peggio e far fronte alla cronica mancanza di “materiale rotabile”, che poi è la causa dello stillicidio di ritardi e cancellazioni denunciato nell’edizione di ieri del Secolo XIX. Stillicidio che ha mandato su tutte le furie anche l’assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco.
«La situazione del trasporto ferroviario in Liguria è ormai insostenibile». Anche dal punto di vista economico: «La Regione paga puntualmente Trenitalia, in base al contratto di servizio, per una base annuale di 65,5 milioni di euro, provenienti da trasferimenti dal ministero. Eppure Trenitalia continua a fornire un pessimo servizio ai viaggiatori in termini di affidabilità, puntualità e pulizia». Conclusione? «La situazione è gravissima, gli standard minimi fissati dal contratto di servizio vengono costantemente disattesi anche a fronte di un maggior impegno della Regione Liguria che ha stanziato un milione e mezzo di fondi propri, sia nel 2007 sia nel 2008 per i servizi aggiuntivi». Traducendo: i cittadini continuano a pagare e le ferrovie vanno sempre peggio.
C’entrerà per caso, in questo supplizio riservato ai viaggiatori, anche il licenziamento inflitto da Trenitalia a otto addetti genovesi per la timbratura irregolare dei cartellini? Ieri, con il Secolo XIX, il direttore del trasporto passeggeri regionale Silvano Roggero aveva glissato. Oggi glissano anche i sindacati, ma il motivo appare nobile: domani si discute davanti al giudice il ricorso degli otto. La speranza di arrivare ad un accomodamento meno traumatico non è scemata e nessuno vuole alzare i toni: «Speriamo che prevalga la ragionevolezza».
Fatto sta che gli otto lavoravano proprio al reparto della manutenzione a Genova, quello dove arriva la maggior parte degli asfittici locomotori che circolano sulla nostra rete. «Lì - rivelano i colleghi savonesi - si faceva il turno in terza (tre turni da otto ore per coprire l’intero arco della giornata, ndr), adesso per mancanza di personale quello notturno è saltato e i locomotori da riparare si accumulano».
I problemi, qui nelle officine di Savona, sono quotidiani. Mancano i ricambi, mancano i pezzi, si fanno miracoli per rimettere insieme le carrozze che arrivano. Ridotte malissimo, mangiate dalla ruggine, con le porte bloccate o incastrate, la vernice distrutta dai graffiti. Una lotta quotidiana per arrivare a un risultato comunque mediocre: non è il massimo per darsi coraggio e trovare entusiasmo e motivazioni: «Ma facciamo un esempio paradossale. Anche se dovessero da un giorno all’altro arrivare i finanziamenti per i mille treni nuovi di cui avremmo bisogno e che l’azienda sogna, l’industria non sarebbe comunque in grado di fornirli dall’oggi al domani. Ci vorrebbero almeno quattro, cinque anni. Nel frattempo la manutenzione è l’unica via percorribile». Anche perché sono tutti mezzi vetusti, figli dell’illusorio boom economico dei craxiani anni Ottanta. Mezzi che si avvicinano, o hanno già compiuto, i trent’anni. E il lavoro, giorno dopo giorno, aumenta invece di diminuire.
Ma ci sono altre difficoltà rivelate dai ferrovieri savonesi. Un esempio? Un tempo, quando un treno si fermava lungo la linea, partiva da una stazione vicina un locomotore diesel (tutte gli scali un po’ più grossi ne erano dotati) che trainava il treno. «Oggi è espressamente vietato. Bisogna avvertire il coordinatore che avvisa Genova che poi deve muovere un locomotore reperito anche a molta distanza. Risultato: spesso i viaggiatori aspettano ore. È già accaduto. E la linea rimane ingombra. Anche perché anche guasti banali, come una porta che non si chiude, comportano lo stop: è ovvio, per ragioni di sicurezza». Ma anche per i treni guasti in stazione un tempo le cose erano più semplici: «Si “spezzava” il treno, si toglieva la carrozza guasta. E se il locomotore era in tilt, si recuperava ad esempio quello di un “merci” che sarebbe dovuto partire più tardi e in qualche modo si ripartiva. Oggi è impossibile, le varie anime delle ferrovie italiane non dialogano, provate voi a toccare un mezzo della divisione Cargo (i merci, ndr): è assolutamente impossibile. Tutto è diventato ancora più burocratico, difficile, lento». E i viaggiatori aspettano. _________________
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